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>> I vincitori di I.Mode Visions 2007

nella foto da sinistra: Violini, Cominazzini, Puliani, Bracalente, Bianchini, Montironi, Hulbert, Verducci Macerata

I-Mode Visions 2007

Unanimità delle due giurie per Sara Montironi



Unanimità delle due giurie, quella dei docenti e critici e quella della consulta degli studenti, per Sara Montironi con “Decriptazione di un segreto” miglior Opera in concorso del Festival I-Mode Visions 2007, promosso dall’Accademia di Belle Arti di Macerata e dal Comune di Macerata. Davanti ad una platea del Lauro Rossi di Macerata, gremita di appassionati estimatori della cinematografia di Werner Herzog, straordinariamente interpretata dalla genialità del compositore olandese Ernest Reijseger che si avvalso delle voci ancestrali dei Tenore de Orisei e dell’africano Mola Silla, il Direttore dell’Accademia Anna Verducci, l’Assessore alla Cultura del Comune Massimiliano Bianchini, e il direttore del Festival Massimo Puliani, hanno consegnato i premi attribuiti dalla Giuria “I Modi della Visione”, composta da Massimo Angelucci Cominazzini, Carlo Infante, Pierfrancesco Giannangeli, Pierpaolo Loffreda, Alessandro Forlani, Maurizio Failla.
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Premio per la Miglior Opera a Decriptazione di un segreto di Sara Montironi per una sensibilità sospesa fra surrealismo e no-future sostenuta da una ricerca cromatica e performativa.
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Premio per la Ricerca e Innovazione all’opera La caduta di Troy di Vivien Hulbert per la poetica visiva e narrativa marcata dalla torbida musicalità di Tom Waits e per la ricerca delle architetture dei paesaggi.
La Giuria segnala inoltre: l’opera Semplicemente di Gianluca Moscoloni per la sintesi e l’onirismo; l’opera Frame di Driant Zeneli per la restituzione di un’appartenenza in un serrato montaggio d’immagini; l’opera Nascita di un vecchio di Silvia Anconetani; per l’intensità di uno stato d’animo e di corpo.
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La giuria della consulta degli studenti, presieduta da Marica Violini, oltre a confermare il premio alla Montironi per l’alto profilo tecnico, per la potenza dei contrasti cromatici e per la forza espressiva della fotografia resa attraverso un accurato linguaggio allegorico, ha indicato come premio per la ricerca l’opera di Alessandro Bracalente “Cotidie”, per l’attenzione dimostrata nei confronti della cultura cinematografica espressa attraverso l’utilizzo del colore e la semplicità scenografica.
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Grande seguito di pubblico anche alle proiezioni pomeridiane in Accademia delle 13 opere in concorso del film Makers: Marco Di Battista, Fatusha Blerdi, Adriana Gonzals, Andrea Alemanno, Alesssandro Bracalente, Azzurra Pettorossi , Ilaria Vecchioli, Francesca De Franceschi, Valentia Cicconi , Silvia Zoppi, Massimiliano Santini, Alice Colla. Suggestiva e applaudita la perfomance del regista Fabrizio Bartolucci che ha visto una partecipazione fuori programma del gruppo sardo dei Tenore de Orisei esibitisi nell’Auditorium di Via Berardi.Curioso l’accostamento che Carlo Infante ha elaborato con gli studenti del Corso di Performing Media: una mappa emozionale dei luoghi herzoghiani delle location europee dei film , utilizzando il blog geo-referenziato di europedia.it, la piattaforma di Map in rapporto a location immaginarie di film ipotetici che Herzog potrebbe ambientare negli scenari marchigiani più particolari e radicali (Grotte di Frasassi, Gole dell’Infernaccio, Monti Sibillini, Lago di Pilato, etc).Un festival quello dell’Accademia che ha sicuramente avviato una forte produzione nell’ambito del Digitale e della Multimedialità, con l’obbiettivo di promuovere nuovi protagonismi e di riflettere sui linguaggi della Comunicazione.