>> ERNST REIJSEGER e Tenore de Orosei











ERNST REIJSEGER è nato a Bussum, Olanda, nel 1954, inizia a suonare il violoncello all’età di otto anni. Dall’inizio degli anni ’70 inizia a farsi coinvolgere nella musica d’improvvisazione, suonando con Sean Bergin, Martin van Duynhoven, Derek Bailey, Michael Moore, Alan Purves e Franky Douglas.Fa parte da molto tempo del Theo Loevendie Consort, del Guus Janssen Septet e dell’ Amsterdam String Trio.








Tenore de Orosei

La particolare istruzione canora delle voci del "Cuncordu e Tenore de Orosei" nasce e matura nella scuola delle confraternite religiose di Sas Animas, Santa Rughe e Su Rosariu in riferimento al canto sacro (detto "a cuncordu"), e nei "tzilleris" (bar) per ciò che concerne il canto profano (detto "a tenore").
Come custodi fedeli di questa eredità musicale, donatagli non senza un duro praticantato dai cantori anziani, eseguono appunto due differenti modalità vocali: quella "a tenore" e quella "a cuncordu". Compongono quindi il repertorio sia gli accompagnamenti ai balli tradizionali ed alle serenate d'amore, che i gotzos (canti sacri in lingua sarda) e gli antichi canti religiosi in latino. Si tratta forse dell'unico paese in Sardegna dove i due tipi di vocalità non hanno conosciuto interruzioni nel tempo. Con il medesimo entusiasmo si sono proiettati all'indagine ed all'incontro con altre espressioni musicali, arrivando a conquistare diverse platee con il progetto "Colla Voche", frutto del fortunato incontro con il geniale violoncellista olandese Ernst Reijseger e l'originale percussionista scozzese Alan Purves "Gunga", un sodalizio poi sfociato anche in profonda amicizia, e che ha arricchito il bagaglio creativo del gruppo creando nuove soluzioni artistiche.

Nel giugno dello stesso anno registrano a Parigi la colonna sonora dei film del regista tedesco Werner Herzog "The wild blue yonder" e "The white diamond" ancora con Ernst Reijseger e con l'aggiunta del cantore senegalese Mola Sylla. "The wild blue yonder" è stato anche presentato alla biennale di Venezia 2005, vincendo l'ambitissimo premio della critica. Nel carnet del gruppo anche collaborazioni con musicisti come Vittorio Montis, Riccardo Dapelo, Andrea Saba, ed il "Voyage en Sardaigne" di Enzo Favata.

Rilevante la partecipazione a "Il rito e la memoria" di Paolo Fresu, concerto musicale di altissima emozione e suggestione, che vede convolti anche il pianista olandese Diederick Wissels, il quartetto d'archi Alborada, il Cuncordu di Castelsardo, il Cuncordu 'e Su Rosariu di Santu Lussurgiu, Elena Ledda e Dhafer Youssef.
Importante anche l'incontro con il produttore tedesco Stephan Winter dell'etichetta Winter & Winter, con la quale hanno prodotto quattro dischi.
Numerose le partecipazioni a concerti e festival europei: da ricordare quelli di Parigi, Calvi, Marsiglia, Monaco di Baviera, Francoforte, Torino, Venezia, Firenze, Toledo, Barcellona, Amsterdam, Stoccolma, Anversa, Lione, Fundao, Ajaccio, Saalfelden, Groningen, Utrecht, Stoccarda, Berchidda, Losanna, Lipsia, Bolzano, Milano e Brescia.

Inizierà il 22 maggio dal Teatro Ciak di Milano ("Festival Suoni e Visioni") il nuovo tour del Cuncordu e Tenore de Orosei, uno dei più interessanti e noti gruppi vocali europei, protagonisti di uno spettacolo eccezionale per varietà e proposta artistica, un cine-concerto che affianca le immagini di un documentario agli stimoli musicali di un inedito ensemble di voci e strumenti differenti.
Dopo le collaborazioni con l'algherese Enzo Favata (Voyage en Sardaigne) prima, e con l'olandese Ernst Reijseger (Colla Voche) poi, il Cuncordu e Tenore de Orosei riprende il suo percorso di avvicinamento alla musica contemporanea ed alle tradizioni dell'area mediterranea.
I brani di questo spettacolo sono stati registrati in un'eccezionale seduta parigina nel mese di luglio del 2004, e saranno pubblicati dall'etichetta tedesca Winter & Winter entro la fine dell'anno, nell'omonimo disco The Wild Blue Yonder.
In questo progetto il canto tradizionale della Sardegna incontra il canto wolof di Mola Sylla (tra le voci più particolari della tradizione senegalese, protagonista dell'ottimo esordio discografico Janna ), e ritrova il violoncello di Ernst Reijseger (uno dei più originali improvvisatori attualmente in circolazione, già in evidenza al fianco di Han Bennink, Franco D'andrea e Misha Mengelberg, per citarne solo alcuni). Questo melange sonoro fa da contraltare alle immagini di The Wild Blue Yonder appunto, l'ultimo lungometraggio del regista indipendente Werner Herzog (autore di capolavori come Nosferatu e Cobra Verde).
Questo film ha ottenuto ampi consensi al Festival del Cinema di Venezia 2005, vincendo anche l'ambitissimo premio della critica: in esso si racconta la storia di un gruppo di astronauti che gira intorno alla Terra e non può farvi ritorno perché il pianeta è diventato inabitabile per motivi sconosciuti.
All'interno di una dimensione quasi allarmante, Herzog crea uno scenario fantascientifico che trae origine dalle sue personali fantasie: il tema del ritorno a casa e l'impossibilità di realizzarlo rappresentano allora l'alienazione e la profonda solitudine umana, indiscusse protagoniste dell'attuale momento storico.
In questo film c'è soprattutto una forte critica sociale, ma anche l'augurio che l'uomo impari ad agire nell'interesse e nel rispetto del suo bene più prezioso: il proprio pianeta. Anche grazie ai canti ed alle musiche di un universo così tradizionale ed autentico si cerca di indicare agli astronauti dispersi la direzione più vera da proteggere per evitare l'annullamento in uno spazio ed un tempo indefiniti poiché privi di essenza.
La storia narrata è quasi priva di dialoghi e parole, ed è guidata soprattutto dalle musiche di questo super-gruppo che fonde tradizione e contemporanea.
Dal 1978 il Cuncordu e Tenore de Orosei si è pertanto saputo creare uno spazio più moderno parallelamente alle esibizioni negli ambiti più tradizionali, arrivando con quest'ultima fatica a toccare un vertice di assoluto prestigio per un gruppo isolano, visto che esso approderà nel corso delle prossime settimane nei principali festival di musica etnica d'europa, attraverso una coproduzione della Marsab Music Management in collaborazione con Pannonica e Verdearancio Music.